DONNE IN BLACK: Sista Namely racconta la sua musica
Come è nata la tua passione per la black music?
La mia passione per la black music nasce quando da bimba, spinta da una complessa carica emozionale, andavo a cercare me stessa nelle canzoni. Metto in musica i miei sentimenti da quando ho imparato a scrivere: da piccola istintivamente ed ora anche con maggior consapevolezza. La Black Music, in tutte le sue sfaccettature, è il canto dell’ anima ed è questa la massima che in modo naturale seguo da sempre. Ho avuto la fortuna di crescere in un ambiente stimolante che mi ha permesso di “musicare” i miei dolori e le mie gioie da presto. Amo il Soul e l’RnB fino agli 60, ma il Reggae mi ha rapita senza nemmeno accorgermene: dal 2008 mi cimento con quest’ultimo e a differenza degli altri generi questo offre qualcosa di eccezionale, ovvero la possibilità di confrontarsi con i più grandi artisti sugli stessi palchi ed in eventi di altissima qualità, dandoci l’opportunità di rivolgere i nostri sguardi a realtà anche molto distanti da noi e di esprimerci di fronte a tanta gente. Per quanto mi riguarda, il Reggae, oltre ad assere divertente, credo sia un genere “sociale” grazie al quale abbiamo la possibilità di diffondere, oltre i nostri sentimenti, messaggi decisamente importanti.
Perché hai accettato di partecipare alla compilation ‘Donne in Black’?
Ho partecipato a “Donne in black” perché credo sia un’ottima occasione promozionale. Non sono femminista e non ho mai pensato che le donne abbiano una marcia in più rispetto agli uomini però mi ha fatto piacere conoscere, grazie alla compilation, tante sorelle che condividono la mia stessa passione. Credo che questo lavoro stia dando modo di mostrare anche fuori da qui quello che sta accadendo ora nel panorama black italiano: varie singers hanno deciso di mettersi in gioco negli ultimi anni e basta ascoltarle un attimo per capire che la sensibilità femminile sia indiscutibilmente differente da quella maschile, non migliore o peggiore, semplicemente diversa e in quanto tale anch’essa meritevole d’attenzione specialmente per la palese buona qualità.
Cosa pensi della scena della music black femminile italiana?
Credo ci siano ottime cantanti valide già affermate come Mama Marjas e altre emergenti altrettanto straordinarie: ho avuto modo di incontrare e ascoltare dal vivo le sorelle Awa e Valentina Benaglia e mi hanno emozionata tanto, posso dire altrettanto di Azzurra: sono delle voci davvero speciali! Credo che per quanto riguarda il Reggae e il Soul ci sia molta apertura verso le singers, diverso è nell’ hip hop che invece gli riserva meno spazio purtroppo: spero che questo cambi presto.. Pensaci tu Aleeeeeee!!!
I tuoi artisti di riferimento passati e quelli di oggi
I miei artisti di riferimento sono veramente tanti Ale, dovrei farti una lista infinita, sia per quanto riguarda il Soul e l’RnB che – e specialmente – per il Reggae. Nominarne qualcuno sarebbe riduttivo. Ascolto tantissima musica ogni giorno e da sempre e credo che anche nel futuro sarà così!
Con chi ti piacerebbe fare un featuring e perché?
Sono tanti gli artisti che mi piacciono e con i quali avrei piacere di collaborare, ci sarebbe l’imbarazzo della scelta!
Il tuo sogno nel cassetto…
Il mio sogno nel cassetto si sta già concretizzando: sto cantando e lavorando davvero tanto.. Diciamo però che poter vivere della mia passione sarebbe davvero stupendo! Magari!
Lascia un messaggio a chi sta leggendo l’intervista
Ringrazio davvero di cuore chi ha letto con attenzione questa intervista, penso sul serio che il supporto di chi ci segue non sia affatto scontato! Grazie di dedicarmi il vostro preziosissimo tempo! E grazie Music In Black di questa bella e speciale occasione!