OndAnomala: intervista a Mimmo Crudo
Ciao Mimmo, da componente storico de ‘Il parto delle nuvole pesanti’ ad OndAnomala. Parla del tuo percorso artistico.
Sono un “musicante” come molti della scena indipendente, poca accademia e tanto suonare! Dopo i primi gruppi e in particolare gli “Uvistra” che è stata, insieme a Francesca la mia prima rock band, ho suonato con diverse formazioni fino all’incontro con il Parto nel 1995. Da rockettaro mi intrigava la contaminazione e lo stridore tra musica elettrica e acustica. Il folk mi era in parte estraneo e credo di avere portato nella band proprio l’influenza del rock mediterraneo.
Crescere come bassista mi ha spinto verso i diversi generi e tecniche ma sempre con approccio “naif”! Questo è stato un bene per l’approccio istintivo e originale ma è stato un male per le lacune teorico/tecniche che mi sono trascinato, inoltre ho speso molto tempo sui libri di arte e sociologia, infatti ho chiuso la mia lunga carriera universitaria con una tesi di sociologia delle arti sui Mutoid…
Come è nata la tua passione per la musica?
Gli ascolti di tutto il rock anni ’70 e ’80 sono stati fondamentali ed ho seguito la scia anche nelle svolte new wave che sono seguite, mescolando nel mio gusto le influenze dark e punk. L’ascolto dei grandi musicisti mi ha avvicinato al jazz elettrico, ho sempre cercato di “mimare” le tecniche ma sempre in modo istintivo…da autodidatta. Non voglio esaltare l’assenza dello studio musicale, semplicemente è stato così!
A 13 anni ho avuto in regalo una chitarra classica, verso i 15 anni ho cambiato le mie frequentazioni ed ho conosciuto un gruppetto a cui mancava il bassista. Da quel momento non ho più smesso di amare questo strumento pur continuando a suonare la chitarra soprattutto per le invenzioni!
Con questi ragazzi avrei continuato per anni a suonare per lo più cover rock fino a quando con Kecco Salerno ho cominciando a inventare quello che con gli Uvistra definivamo Rock Mediterraneo. Eravamo un trio con batteria elettronica, poi tirammo dentro la sorella di Kecco, Francesca (Lady U), lei amava scrivere ma soprattutto amava il palco, era spigliata e originale. In seguito si unirono a noi Saverio e Carlo Cefaly e per qualche anno ci sentimmo un gruppo vero. Ricordo bene tra i primi concerti a nord quello di Bologna perché suonammo nella Sala Borse, aprimmo la serata e facemmo scintille!
Poi in Tenax a Firenze…poi la dispersione della band!!
OndAnomala è il tuo nuovo progetto musicale. Perché questo nome e quali sono le particolarità?
OndAnomala perché volevamo sottolineare l’anomalia del fare musica in Italia e soprattutto del nostro fare musica, lasciando intatto il gioco senza prendersi troppo sul serio! Forse per difendersi da una convenzione che non ha mai dato il giusto peso alla musica…e col senno di oggi, alla cultura in generale!
Il mio stesso percorso insieme al Parto era anomalo e le intenzioni artistiche e umane che volevamo praticare volevano essere anomale, ripescando negli istinti sonorità passate di moda e testi un po’ dark che guardano all’angoscia cosmica, nelle crisi individuali e all’utopia!!
Quanto è stato ‘doloroso’ il distacco dallo storico gruppo ‘Il parto delle nuvole pesanti’ di cui ne facevi parte?
Intervista integrale pubblicata su pagine a questo link: