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WUFER, l’intervista: “Il mio sogno? Cambiare il mondo con la musica”

Chi è WsW Wufer?
E’ un sognatore che spera di cambiare il mondo attraverso la musica. Un artista eclettico che nella sua vita ha studiato e praticato tutto quello che gira intorno a questa arte, dal pianoforte al canto al basso, dalla danza alla recitazione, dalla break dance a master in giornalismo e produzione esecutiva, da inventare progettare organizzare e produrre eventi e locali fino alla redazione e fare lo speaker in radio, scrivere e produrre video e da qualche anno editor e manager di una casa discografica indipendente che si pone come obbiettivo la valorizzazione di quanta più arte da se stesso e di più artisti validi possibili come Redgoldgreen Label.

Perché la scelta di questo nome d’arte?
Non è proprio una scelta, come raccontato altre volte mi è stato diciamo ‘regalato’ come nome. Ma ne sono fiero perché al suo interno sopratutto intorno alla W vedo tante cose che mi rappresentano come il cercare di essere un Warrior, o quello dei miei due gruppi di riferimento sia per il rap che per il reggae ovvero Wailers e Wu tang clan e chiaramente tanto altro ma per finire sicuramente quello che smuove le basi del genere che amo dal reggae all’ hiphop ovvero le basse frequenze aka WUFER con la u perchè mi piaceva la pronuncia italiana come rappresentazione delle mie radici.

Sei attivo da diversi anni sulla scena musicale, quale tua produzione ti ha soddisfatto maggiormente?
Beh ce ne sono molte note dove non c’è il mio nome ufficialmente e tante dove ho partecipato come arrangiatore musicista, ma devo dire per soddisfazione personale quella che mi ha soddisfatto maggiormente è quella che verrà e quella che mi ha dato le origini il disco T.U dei Terradunione per la libertà d’espressione che ci siamo presi nel comporre i brani unendo tutti i generi e stili qualcosa di molto divertente per un musicista certe volte più che una HIT e come singoli di sicuro Turn l’ultimo nato per motivazioni direi intime e personali altre ufficiali come il tema ma anche per la qualità del lavoro fatto a 360 gradi audio e video come sempre completamente auto prodotto.

Sei tra i fondatori dell’etichetta discografica RedGoldGreen, da dove è nata questa necessità?
Come sopra dal cercare di valorizzare tutto ciò che a nostro avviso è valido. Con il mio socio principale Federico Gidaro in arte Virtus e con tante altre persone ci siamo resi conto che avevamo qualità professionali che sono parallele ma inerenti al mondo della musica e che questo poteva esser utile alla gestione ed organizzazione di un progetto di produzione, managment ed editoria/discografia a partire da noi stessi a tutti quelli che nel tempo hanno partecipato o condiviso un percorso tradotto anche in un vero e proprio movimento culturale. Tante persone con noi credono nell’idea di fondo ovvero quella di valorizzarci insieme a rete rispettando e alimentando le qualità e le professionalità generali di ogni persona o artista o progetto editoriale (come il sodalizio con la grande onda) che collabora o lavora con noi.

Il tuo ultimo lavoro ‘Turn’ come è nato?
So’ che vorreste sapere la motivazione della violenza che sicuramente è il tema e nasce da una storia vera. Ma ne ho parlato spesso, mi piacerebbe qui fermarmi su quello che è il finale del video, “l’amore”; per una persona, cara per una creatura nata per una famiglia che si rispetta e si aiuta, per un unità di intenti che spero diventino un obbiettivo per la società intera, perché di violenza si muore e basta, bisogna parlarne senza paura e denunciare. Un altra motivazione ancora poco svelata perché mi è sempre difficile parlare di economie ed entrare nel personale è che tutto il mio incasso dalla vendita lo devolverò al frutto di tale violenza e quindi personalmente come Emiliano vi chiedo di sostenere il nostro lavoro andando su itunes e acquistare TURN all’interno del’intera compilation “PUSH THE VIBES” – (http://apple.co/28RtmsV) …

Vuoi parlare delle ultime uscite discografiche della RedGoldGreen?
In due anni di lavoro sono usciti 6 dischi e tanti singoli ma negli ultimi due mesi altri 4 dischi hanno il nostro marchio sopra e tanti altri ne stiamo progettando a breve uscita. Tengo molto a presentare in particolar modo gli ultimissimi lavori e parlo del disco dei Seal’d in vane primo disco edito e distribuito interamente ed esclusivamente da noi come Redgoldgreen Label per poi a seguire ad Urbanology GO MIXTAPE inserito nel cofanetto di HitMania Summer 2016 dove abbiamo prodotto e selezionato tante delle tracce presenti per conto della etichetta La Grande Onda per arrivare al disco che ho menzionato anche sopra Push The Vibes uscita come coedizione tra Go e Rgg distribuita made in etaly che vede la partecipazione di tanti artisti compresa la partecipazione ufficiale di General levy.

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L’arte indipendente può esser vista distaccata da un concetto economico ma senza dimenticarne le spese e la vita di chi la produce, quindi ne major ne niente ma indipendente 😉 … secondo non facciamo tutto da soli ne solo per noi stessi, ognuno è bravo in una sua particolare dote cosi come ogni musica è espressione individuale ma anche collettiva. L’arte se costretta muore ma non gestita si disperde nell’aria. Non sono frasi fatte ma dette nella speranza anche sogno fondatore di Redgoldgreen che nella nostro bel paese ci sia un po’ più di meritocrazia e che invece di chiudere si apra a più arte musica e colori possibili. Sognano un mondo migliore.

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