Artista allo specchioNewsSlider

ARTISTA ALLO SPECCHIO: ENNEO2

Ciao Enneo2 presentati ai lettori di Music in Black
Salve a tutti, mi chiamo Simone Schicchi, in arte Enneo2, faccio musica da un tot di anni e mi prendo bene assai! Sono uscito da pochi giorni con un nuovo video : “Tra origami e ritagli”. Questo é il primo singolo del mio prossimo Ep. Sono sempre al fianco di Street Label Recorda … ma nell’ep ci saranno delle sorprese. Stilistiche e personali. Per scoprirle dovrete aspettare ancora un po’ però. Grazie per avermi concesso questo spazio!

Quando è nata la tua passione per la musica?
La mia passione per la musica è nata quando avevo sei anni, nella mia famiglia sono quasi tutti musicisti (per lo più classici) e docenti al Conservatorio V. Bellini di Palermo. Tramite mio zio, pianista ed insegnante ho scoperto il pianoforte a quell’età, dopo, scoprì anche la bellezza della batteria, appassionandomi più al suono del rullante e della cassa, e, strada facendo (iniziando a studiare al Conservatorio e suonando live per locali con vari progetti di differenti generi e con differente pubblico) ho conosciuto varie scene musicali della mia città, per fortuna ricca di musicisti e piena di fermento musicale ed offerta artistica.
Nel 2007 conobbi l’hiphop, o meglio, iniziai a capirne qualcosa, ascoltando Bassi Maestro, nella fattispecie quello che reputo un capolavoro “Foto di gruppo”, e così iniziai ad ascoltare anche SXM, Joe Cassano, Inoki (PMC BOLO), Corveleno, etc. per poi appassionarmi anche all’HH Americano, più specificatamente al Rap Chicano, più vicino ai miei gusti musicali data l’enorme e preponderante influenza funk, g-funk o come lo vogliamo chiamare.

Quali sono gli artisti che ti hanno ispirato nella tua carriera musicale?
Certamente come dicevo poc’anzi, Bassi ha rappresentato molto per me, e continua ad essere una sorta di Guru dell’HH per quanto mi riguarda, credo che io mi sia innamorato degli incastri, delle rime e delle punch-lines dei suoi pezzi già al primo ascolto, oltre lui, un altro artista importante è stato Ape, Neffa e successivamente Turi ed altri.
Ovviamente continuo ad ascoltare roba, l’evoluzione della musica la sto cogliendo devo dire molto attivamente, da qui la decisione di attingere da più generi e sperimentare.

Descriviti con tre aggettivi
Mhh, questa è difficile, ci provo! Creativo, intraprendente, nostalgico. (sono anche romantico ma non ditelo a nessuno).

Hai sogni nel cassetto?
Da piccolo ho sempre avuto il sogno nel cassetto di fare il Vigile del Fuoco ed essere sempre pronto ed a disposizione per gli altri, in un eventuale pericolo o rischio, oggi cerco di fare ciò tramite la mia professione futura per la quale mi sto laureando per la seconda volta, ossia l’Assistente Sociale, credo molto e spero nella pace comune tra le persone, nell’amore incondizionato. Non sempre si avvera tale desiderio, siamo pervasi spesso da cattiveria latente e dovremmo imparare da chi non ha nulla. Mi auto cito “rincorro il pianto ed il sorriso di chi non ha niente”.

Un libro che hai letto e che ti ha lasciato il segno?
Essendo molto attaccato alla mia terra, ma stringendo con essa un rapporto di odi et amo catulliano, sarò di parte …. il libro che mi ha “segnato” è “Il giorno della civetta” di Leonardo Sciascia, immenso autore Siculo.

Citazione preferita?
“L’Italia prima ti ammazza e dopo ti venera come con Pasolini” (Gianluca Ghemon).

L’album o un brano che ti ha cambiato la vita?
Vorrei citarne due! Sono del mio artista preferito, del mio idolo di sempre : Pino Daniele! Sicuramente “Nero a metà” e “Un uomo in blues”. In Pino Daniele ho sempre trovato innovazione, ricerca, stile e tantissime altre cose preziose.

Se tu potessi trascorrere un giorno con un artista vivo o morto chi sceglieresti?

Ho sempre desiderato stringere la mano e ringraziare allo sfinimento Pino Daniele! Non è stato possibile, però avendolo visto live ed avendolo sempre seguito (mio padre quando ero un infante mi metteva le cuffie con l’album “Ferry boat”) è come se l’avessi fatto. La sua morte mi ha lasciato un segno, credo la musica abbia perso un pilastro di dimensioni bibliche, così come molti altri.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *