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CIAO IBRAHIM, CONTINUA AD INSEGNARCI L’IMPORTANZA DELLA LIBERTÀ

Dopo 323 giorni di sciopero della fame è morto anche il terzo componente dei Grup Yorum.

Non ce l’ha fatta proprio quando poteva gioire della vittoria nel momento in cui la magistratura aveva revocato l’interdizione, qualche giorno fa.

Una brutta storia quella che arriva dalla Turchia che segna una pagina triste e che dovrebbe portare tutti a riflettere. La band, in vita dal lontano 1985, ha sempre prodotto musica “impegnata” con testi che parlano chiaro: no alla dittatura, sì alla libertà. Ciò ha portato il governo turco a perseguitare per anni questi artisti impedendo loro di fare concerti, vendere dischi e accusare alcuni membri di legami con il terrorismo.

È stata una lunga battaglia per la libertà quella di Ibrahim Gokcek, il bassista del gruppo, insieme agli altri due componenti che lo hanno preceduto, deceduti anche loro. Ma proprio quando era giunta l’autorizzazione ai loro concerti vietati da anni, che presagiva un’apertura dalle autorità, non ce l’ha fatta. Se n’è andato via così, lasciando un grande insegnamento a tutti noi.

Ciao Ibrahim, grazie per quello che hai fatto. Continua ad insegnarci da lassù quanto sia cara la libertà. E insegnala anche a noi italiani che in questo ultimo periodo ne abbiamo davvero bisogno.

Un pensiero su “CIAO IBRAHIM, CONTINUA AD INSEGNARCI L’IMPORTANZA DELLA LIBERTÀ

  • Hanno caricato il corteo funebre e si sono portati via la bara…… se il nostro governo cntinua ad avere rapporti con questo maiale di Erdogan dovremmo come minimo protestare nelle strade. È vergognpsp che esista una dittatura simile nel 2020. Provo solo tanta rabbia

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