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ROOTICAL FOUNDATION – Intervista per Music in Black

Ciao Teo, iniziamo con la prima domanda, come nascono i Rootical Foundation?

Rootical Foundation nasce come progetto nel 2004, dall’idea di dar vita a una reggae band che creasse brani propri, originali. Quasi due anni in sala prove, per formare il gruppo di musicisti, appassionati del genere e provenienti dalla provincia sud ovest di Milano, e quindi comporre e arrangiare i brani del primo album. Difatti, facciamo risalire il nostro vero e proprio inizio al giugno 2006, in concomitanza con la pubblicazione del cd “Ri-uscire” e della prima uscita live. Da lì siamo usciti allo scoperto, ormai 10 anni fa. Dal 2009 la formazione è cambiata, con l’allargamento della family alla sezione fiati e cori, fino ad assestarsi a quella attuale di dieci elementi. Da quell’anno abbiamo iniziato effettivamente a spostarci oltre i nostri territori e a fare concerti in giro per l’Italia e negli ultimi anni anche in festival europei. Attualmente la formazione è composta da MR T.O. Matteo Riccardi: voce solista, UMBASS Umberto Pastori: basso, JOHNNY Gionata Gornati: tastiere
GIGI Luigi Grittini: batteria, FILO SAX Filippo Cozzi: sassofono, GABRI T BONE Gabriele Bonsignori: trombone, COTRO Maurizio Cotroneo: chitarra, SISTAH MANU Manuela Di Gennaro: cori, SISTAH MONY Monica Lamperti: cori, SISTAH SUSY Susanna Cisini: cori.

Perché la scelta della musica reggae? Da dove nasce questa passione?

La musica reggae è sempre stata il genere preferito di alcuni noi. Altri provengono da altre esperienze musicali ma ci si sono pian piano appassionati. Il fatto che alcuni elementi della band partecipino ad altri progetti, per noi è una vera ricchezza, perché, pur rimanendo all’interno del genere, questo ci permette di creare un sound originale e riconoscibile che nasce dalle influenze di tutti. Nella composizione siamo una sorta di collettivo musicale. I brani nascono da spunti di alcuni elementi e vengono poi rifiniti ed arrangiati nelle sessions di prova.
Per quanto mi riguarda personalmente, ho iniziato ad amare il reggae ben prima di pensare di farne la mia versione, catturato e “colpito al cuore” prima dai grandi del roots reggae, Marley sopra tutto, ma anche Dennis Brown, Burning Spears, Abyssinians, Israel Vibrations, Alpha Blondy, Beres Hammond, e poi via via alla scoperta di tutti i sotto generi della musica in levare, dal foundation alla dance hall, passando per il dub, il digital, il rub a dub. Il nostro genere di riferimento è sempre stato il New Roots che proprio negli anni dell’avvio del progetto ha vissuto una stagione d’oro con singer come Junior Kelly, Sizzla, Capleton, Anthony B, Buju Banton, Luciano, Morgan Heritage. Amo la reggae music anche per il messaggio positivo e di rivendicazione dei diritti che da sempre ha portato, riuscendo ad essere a volte profonda e conscious, altre divertente e disimpegnata, ma pur sempre “voice of the people”, musica per la gente fatta da persone comuni che vivono le situazioni di cui cantano e suonano e non si atteggiano a rock star. Uno dei concetti che mi piace spesso ribadire è “cerca di essere massive, prima di essere artist”: per anni e tuttora, cerchiamo di essere in prima fila agli eventi dove si diffondono e promuovono buone vybz, dalla parte del pubblico o dei promoters, prima che sul palco. Amo la reggae music anche perché sa creare situazioni di incontro, collaborazione, supporto reciproco, una sorta di tribe col suo linguaggio e i suoi valori universali; musica e messaggio da vivere e ascoltare quotidianamente, ancor prima di suonarla. Ci si dà da fare per diffonderla il più possibile con i nostri mezzi.

Diversi i vostri progetti e in ultimo il video con Romain Virgo. Come è nata questarootical2 collaborazione e perché proprio lui?

Negli anni Rootical Foundation ha pubblicato diversi album. “Ri-uscire” (2006) con brani in italiano e in inglese. Nel 2009 Mr T.O. ha anche pubblicato un riddim album con brani su famose strumentali jamaicane. Il secondo lavoro della band risale al 2012, si intitola “Human Rights” ed è un concept album dedicato al tema dei diritti umani. Al suo interno featuring con artisti della scena come Raphael, Piero Dread e Sun Sooley. Parte dei proventi della vendita sono stati devoluti all’associazione Stand Up For Jamaica Onlus (che dal 1999 si batte in difesa dei diritti umani sull’isola). Da quel momento la band sostiene attivamente i progetti di Stand Up. Nel 2014 è stata la volta di “Reload EP”, album che ospita al suo interno tunes in combination con artisti come Rootsman I (Train To Roots) e appunto Romain Virgo.
Il primo contatto con l’artista jamaicano è avvenuto nel luglio 2013, in occasione del festival Fara Rock (BG), in cui abbiamo avuto l’onore di fargli da opening act. Una serata in cui c’è stato modo di fare quattro chiacchiere e condividere lo stage. Da qui l’idea di proporgli un tune in combination, che si è realizzato nei mesi invernali, per poi essere pubblicato a marzo 2014. Abbiamo scelto di proporre una collaborazione a lui, proprio perché c’è stato un contatto di persona. Abbiamo sempre voluto evitare i “featuring on line”: con Virgo ma anche con tutti gli altri artisti con cui abbiamo collaborato, c’è sempre stata prima una conoscenza personale e un rapporto di amicizia, altrimenti non avrebbe molto senso.
Realizzato questo piccolo grande sogno chiamato “Smile”, abbiamo valutato di dargli ancor maggiore ascolto e visibilità realizzando il video. Anche questo è un caso abbastanza raro, ma con tanta pazienza, determinazione e impegno ora siamo orgogliosi di presentarlo. Ci ha impegnato per mesi tra mail, chiacchierate su skype, contatti, diversi incontri diretti con Romain in occasione dei suoi live in Italia (a febbraio a Brescia, a luglio a Roma) per realizzare le parti dei due singer solisti. In ogni caso comunque sempre belle situazioni dove ritrovarsi e confrontarsi. In autunno 2015 abbiamo poi realizzato le riprese esterne con gli altri elementi della band, per l’occasione “attori” di questo piccolo cortometraggio che cerca di riprodurre in una semplice storia il messaggio del brano: “anche se ogni giorno la vita è una dura lotta, anche in mezzo alla tempesta ed alle persone malvagie, anche se costa fatica e non sempre è spontaneo, prova a sorridere, e le cose positive ritornano, questione di karma”. Ora lo potete vedere dal canale Reggaeville. Alla realizzazione del video, diretto da Insolito Cinema, casa di produzione di Milano, hanno contribuito Uprising (serie di serate reggae al Latte+ di Brescia), Rising Hope Sound System (nel video appare uno dei selecta nonché official sound engineer della band), Soulfire Artists, il nostro booking europeo, Ca’ Nostra di Rho (MI) che ha concesso una location per le riprese. Anche questo brano è dedicato a Stand Up For Jamaica. Un lavoro che ha coinvolto un sacco di amici e professionisti, ina comunity stylee, come piace a noi, da sempre.

Quale musica ascolti?

Reggae in tutte le sue declinazioni e sfumature sopra ogni cosa. Amo anche promuoverlo attraverso il mio radio show Reggae Corner. Ma proprio per la fortuna di lavorare in parte in una radio locale, Radio Magenta, da sempre ho avuto sotto mano la possibilità di ascoltare musica varia e sempre fresca. Oltre alla reggae music, jamaicana, europea, italiana, mi piacciono i diversi generi che si riuniscono nella grande famiglia della black music: rap, soul, un po’ di jazz, gospel, e poi cantautori italiani e stranieri, a volte anche cose meno ricercate e un po’ più “pop” ma, in generale, che sia sempre bella musica, ben suonata con anima, cuore e messaggio.

Chi sono i tuoi artisti di riferimento?

Mi piace in modo particolare Damian Jr Gong Marley, vero king del reggae contemporaneo, amo il flow e lo stile inconfondibile di Protoje, il gusto della melodia e la splendida voce di Romain Virgo, e poi continuo ad apprezzare e a tenere come punto di riferimento la scena New Roots: rivedere anche recentemente artisti di quegli anni, come Junior Kelly, Morgan Heritage, Sizzla, Capleton, Anthony B, Luciano, è sempre una conferma: ho sempre amato il loro modo di fare uno show davvero “on fyah” pieno di energia, di grinta e potenza, una vera e propria festa.
All’interno della band Rootical Foundation, i gusti sono variegati, ma i nostri punti di incontro sono grandi band come Steel Pulse, Groundation ed anche Morgan Heritage, Dub Inc, Seeed, ognuna per la sua particolarità di stile e approccio.

Cosa pensi della scena reggae italiana attuale?

La scena reggae in Italia, nonostante un periodo difficile da tanti punti di vista, è comunque sempre molto attiva e produttiva. Ci sono un sacco di band e artisti molto validi, il livello si è decisamente alzato per quanto riguarda stile e produzioni; di alcuni di loro possiamo davvero andare orgogliosi, perché sventolano alta la bandiera del reggae Made in Italy dandogli un respiro internazionale: penso ad alcuni campioni come Raphael, Lion D, Mellow Mood e tanti altri che in questi anni hanno sempre più meritatamente conquistato l’Europa e non solo. La scena è molto viva anche a livello di crew, selecters e, tra veterani veri pionieri della scena, e tanti giovani sound, un sacco di gente appassionata continua a spingere reggae music. Dopo la dipartita di Rototom Sunsplash dall’Italia, sono nate un sacco di situazioni (feste e festival) più contenute ma davvero valide e interessanti, e questo è un segnale importante e un modo di continuare a diffondere musica e cultura. Sono comunque tempi particolari, il pubblico è un po’ diminuito rispetto ad anni fa, forse a volte si eccede con l’offerta (e non sempre di alta qualità) mentre la domanda (la tribe) resta più o meno quella e quindi non sempre gli eventi hanno il riscontro sperato. C’è anche un po’ di divisione tra le diverse community: gli appassionati del foundation e dub cultcha non facilmente trovano punti di incontro con chi ama un approccio più danzhall e club, e viceversa, questo per fare un esempio comprensibile. Il dj set e lo showcase, anche per motivi economici, spesso sostituisce il live, ma l’augurio è che ci sia spazio per tutti e per tutte le declinazioni del genere. Una mia riflessione personale è che oggi chi si approccia al reggae sembra voler subito farlo diventando selecta, singer, mc. Da un certo punto di vista è più semplice, grazie anche all’aiuto tecnologico e alla diffusione immediata sul web, dall’altro c’è un po’ il rischio di saltare dei passaggi e soprattutto di non considerare prima di approfondire davvero la cultura da cui questa musica arriva: le radici non possono essere tralasciate per capire il presente.

Dove è possibile ascoltare la vostra musica?

L’album “Human Rights” può essere ascoltato e scaricato in free download su soundcloud e dal nostro sito ufficiale www.rooticalfoundationmusic.com da cui trovate tutti i link web che ci riguardano. L’album “Reload EP” è disponibile su tutte le piattaforme digitali.
Let the music play! Bless yuh all!

 

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