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Intervista a FIDO GUIDO: Taranto, la musica e la ribellione

Fido Guido è un noto artista tarantino che ha fatto della sua musica un grido di protesta e un’arma per diffondere messaggi positivi. A fine giugno è uscito l’ultimo album “Tarantology” e noi di Music in Black abbiamo avuto il piacere di intervistarlo.

 

Son passati quattordici anni dall’uscita del tuo primo album. Cosa è cambiato? Chi è Fido Guido oggi?

I cambiamenti ci sono stati. Innanzitutto una conoscenza maggiore e più professionale di quello che faccio e anche una maggiore facilità a scrivere i testi. Insomma posso dire di essere cresciuto tanto.

Come nasce il tuo nome d’arte?

Quando avevo dodici anni suonavo la batteria in un gruppo, gli SFC. Ero io che pensavo a tutto, ero premuroso che tutto funzionasse durante i concerti. Così i membri del gruppo mi diedero questo nome che ho voluto conservare anche dopo nel mio percorso musicale.

Ancora una volta dal nome dell’album e dall’uso del dialetto si capisce che il tuo lavoro è un grido di protesta. Credi che la musica possa davvero cambiare le cose?

Sicuramente la musica è un grande aiuto e i testi sono molto importanti perché devono arrivare al cuore e alla mente delle persone. La reggae music in questo ha svolto un grande compito.

L’album è uscito con la tua etichetta indipendente Zuingo Communication. Sarà sempre indipendente?

La mia etichetta è nata così anche per l’esigenza di potermi produrre dischi e altro in quanto è davvero molto difficile che una grossa etichetta produca musica indipendente.

La musica reggae non è entrata nel mainstream. Credi che questa sia un’occasione persa?

Io non credo che sia un’occasione persa, anzi la musica reggae ha dimostrato di resistere e di rimanere in piedi da sola, quindi per me è un grande valore aggiunto.

Scegliere di vivere a Taranto è una scelta coraggiosa?

Sì senza dubbio è una scelta coraggiosa. Vivo a Taranto cercando di dare il mio contributo quotidiano. Al giorno d’oggi poi per fare musica non ha molta importanza dove si vive. Ormai con i social e la tecnologia si può diffondere la musica in tutto il mondo trovando i canali giusti.

 

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