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DONNE IN BLACK: Azzurra racconta la sua vita artistica

Come è nata la passione per la black music?

Non so precisamente quando, in casa abbiamo sempre ascoltato moltissima musica senza far tanta distinzione tra i generi. Tra le tante forse sono state due le esperienze che mi hanno segnato di più.
Ricordo che, con mia sorella, ascoltavamo spesso la colonna sonora del film “Il Grande Freddo” (Marvin Gaye, The Temptations, Aretha Franklin, The Marvelettes, The Vandellas) che mio zio aveva tra i suoi dischi e durante una vacanza estiva ce ne siamo spudoratamente impossessate!! Forse quello è stato il primo vero approccio consapevole alla black music.
Il secondo ricordo risale all’estate del 1998. Giravo per la casa con un registratore a cassette intanto che la radio passava le hit estive. Aspettavo con pazienza che arrivasse un brano di cui non conoscevo nemmeno il titolo, ma che non usciva più dalla testa per via della sua pulsazione, dell’eleganza nella voce e della bellezza armonica e metrica, cantilenante e carica di sentimento! Dovevo poterlo ascoltare quando e quando volevo io!! Quando riuscii a beccarlo e registrarlo non smisi più di mandare avanti ed indietro quella cassetta. Passavo ore ed ore con le cuffie nelle orecchie ed il cuore che batte forte come quando entra nella stanza la persona che ami! Distorta, confusa ed interrotta in punti improbabili, come succede sempre nelle trasmissioni radiofoniche! Ancora oggi, quando parte la prima nota, il cuore mi batte all’impazzata. Quell’anno usciva “The Miseducation of Lauryn Hill” e la canzone che mi ha rubato il cuore era “Ex-Factor”.

Perché hai accettato di partecipare alla compilation ‘Donne in Black’?

Credo fortemente nella black music e nella forza femminile. Oltre a sentirmi onorata e lusingata per essere stata invitata a partecipare a questa iniziativa, sono io stessa una sostenitrice del genere e delle produzioni indipendenti italiane.
In italia abbiamo sempre avuto artisti reggae, soul, jazz, funk e blues che fanno invidia al resto del mondo. Purtroppo, o per fortuna, sono artisti che hanno molto più spazio e attenzione al di fuori nostro Paese non hanno spesso occasione di farsi sentire come meritano. Per questo sono molto grata a Music in Black, Alessandra ed il MEI per questa occasione e per la reale passione per quello che questa cultura, in mille sfaccettature, rappresenta, senza strumentalizzazioni. “Solo amore se amore sai dare” (cit.)

Cosa pensi della scena della musica black femminile in Italia?Azzurra2

E’ una scena ricca ma decisamente troppo poco valorizzata. Devo ammettere che questo dipende molto dall’abitudine all’ascolto della musica “all’italiana”. Molte delle artiste che noi conosciamo come cantanti pop hanno iniziato con la black music nelle loro camerette, nei piano bar e locali in giro per l’Italia. È dura farsi spazio facendo R’n’B o Dancehall in contesti in cui la pop ballad spopola.
Credo che ci siano signorine di tutto rispetto che meriterebbero di poter calcare palchi che non gli sono stati mai concessi e credo anche che il grande pubblico rimarrebbe impressionato da quanto talento e passione c’è nell’underground musicale italiano.

I tuoi artisti di riferimento passati e quelli di oggi

Sono talmente tanti che tralasciarne anche solo uno mi sembra un sacrilegio!! Ne elencherò alcuni tra i più influenti nella mia crescita musicale.
Etta James, Stevie Wonder, Michael Jackson, Ray Charles, Chuck Berry, Marvin Gaye, Otis Redding, The Temptations, Tina & Ike Turner, Bob Marley, Chic, Kool & the Gang, sono solo alcuni dei nomi di riferimento degli anni d’oro della soul music, senza considerare i primissimi artisti Gospel e Blues dei primi del 900.
Tra gli artisti contemporanei: Lauryn Hill, Erykah Badu, Craig David, Alicia Keys, Idia Arie, Selah Sue, D’Angelo, Incognito, Brand New Heavies, Christina Aguilera e molti molti altri!

Con chi ti piacerebbe fare un featuring e perché?

Mi piacerebbe fare un featuring con artisti irraggiungibili e da brava sognatrice nomino ovviamente Lauryn Hill perché è certamente l’artista che ha influenzato di più il mio gusto musicale, ma ora come ora trovo che ci siano realtà più vicine a me e nemmeno troppo difficili da sognare. Mama Marjas, Train to Roots e Madh sono gli artisti che più mi stimolano e che amo immaginare su un palco con me!

Il tuo sogno nel cassetto…

Poter viaggiare per il mondo e poter suonare la mia musica davanti a chi ne ha piacere e contemporaneamente vedere con i miei occhi ogni posto, sentire con le mie orecchie le lingue di tutto il mondo, conoscere le culture, i cibi e gli odori di tutti i paesi del mondo.. si, amo sognare!

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Grazie a tutti quelli che supportano le produzioni indipendenti, le donne, la black music italiana a chi la fa!
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