DONNE IN BLACK: intervista alla voce Jahba
Come è nata la passione per la black music?
La tromba. La tromba è stato il primo amore. Sono cresciuta con un sottofondo costante di black music. Gospel e jazz in particolare, in seguito blues e reggae . Anche le immagini, le foto del tempo associate alla black music e l’atmosfera che sprigionavano mi chiamavano molto. Compresi solo in seguito che mi piacevano per quel che suscitavano: l’identità del cantare con l’animo, quello più profondo.
Perché hai accettato di partecipare alla compilation ‘Donne in Black’?
Credo che il progetto di ‘radunare’ voci femminili in un mood black, con tutto ciò che esso porta, sia un regalo per chi crede che la musica sia il miglior viaggio.
Cosa pensi della scena della musica black femminile in Italia?
Credo sia il momento di dare voce alla voce femminile, ma questo dipende anche molto dall’intento individuale femminile. Penso ci sia bisogno di ri-vedere meglio dell’identità della musica ad oggi: non fare musica, ma essere sua espressione.
I tuoi artisti di riferimento passati e quelli di oggi
Direi che mi hanno fatto spesso compagnia Nina Simone, Ella Fitzgerald ,Billie Holiday, Etta James e anche Janis Joplin. Non è mancata Erikah Badu. In particolare le mie muse sono Hindi Zahra e le Rising Appalachia. Artiste ancora non molto conosciute in Italia.
Con chi ti piacerebbe fare un featuring e perché?
Sicuramente con Hindi Zahra. Una grande artista,una grande donna che attraverso la voce esprime un identità femminile che sento molto affine. Ci sono anche due artiste femminili italiane con cui spero di collaborare Jennifer Villa dei Technoir ed Estel Luz.
Due donne e artiste che mi hanno colpita particolarmente per la loro bravura ma soprattutto per il loro Essere.
Il tuo sogno nel cassetto…
Non li tengo nei cassetti i sogni. …… Eh eh eh…..
Lascia un messaggio a chi sta leggendo l’intervista
Provate ad ascoltare il ‘suono’ del vostro silenzio . Il Sentire parte da lì. Dopo , immergetevi nella musica. Buon Viaggio ….